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lunes, 17 de julio de 2017

Cos'è un digitatore?

Da tempo lavoro nella trascrizione di testi italiani per numerosi uffici a Caracas che richiedono servizi per l’ottenimento d’informazione precisa (compreso anche il lavoro di un traduttore informale come credo io lo sia!).

Allora, cosa faccio? Come mi catalogano? Dicono che io svolgo il lavoro di un “digitatore”… Ecco! Ma come si mangia questa parola? Lo dico…

Un digitatore (in femminile, digitatrice) è un impressore che con l’uso di tastiere registra dei testi in digitale e gli formatta (accomoda) con senso, avendo la finalità di salvaguardargli per dopo essere disponibili, riutilizzati, trasmessi, “indagati” ed, infine, interpretati da altrui.



È un lavoro molto qualificato, che deve avere la sua dovuta preparazione… A tale scopo, ci sono i “Consigli per diligenti digitatori” di Mario Agati che a continuazione ne prendiamo copia per conoscere meglio cosa fare!

Dovendo gestire alcuni siti organici al mondo della scuola, ricevo spesso dai colleghi testi ed immagini da tradurre appunto in HTML. Ed il mio stomaco è perennemente soggetto a dure prove. Fatte salve le eccezioni (un 10-20% di insegnati ordinati e precisi) mi trovo non di rado alle prese con immagini dalla definizione indefinibile e soprattutto con testi formattati secondo i criteri più fantasiosi: parole incolonnate a forza di colpetti di barra spaziatrice, segni di interpunzione che galleggiano lontano dalle parole, invii casuali, spazi fra parole doppi o tripli, apostrofi al posto di accenti, profusione inutile di maiuscole e sottolineature, presunti diagrammi di flusso disegnati con tecniche bizzarre, titoli dello stesso peso ora con uno stile, ora con un altro, eccetera.

Se tale sciatteria trova attenuanti fra gli utenti meno esperti che hanno imparato da soli a destreggiarsi fra mouse e tastiera, non può essere tollerata fra gli insegnanti in genere (non è nostro dovere imparare ad usare correttamente le tecniche di comunicazione, comprese quelle più… attuali?) e fra gli esperti in nuove tecnologie in particolare (i docenti che preparano il materiale per i siti web sono stati designati a tale compito proprio in quanto esperti  o aspiranti tali - di informatica).

Vediamo allora di ribadire alcune regole elementari per la videoscrittura.

1. Word è più potente di una macchina da scrivere. Questo significa che non è necessario andare a capo con il tasto Invio quando si raggiunge la fine della riga, si può continuare a scrivere tranquillamente e fare sì che il programma pensi da solo ad andare a capo al punto giusto. Il tasto Invio va premuto solo se si intende aprire un nuovo paragrafo.

2. Non bisogna usare gli spazi per impaginare un documento. Se si cerca di spostare una parola inserendo molti spazi consecutivi, si va incontro a difficoltà quando si inseriscono nuove parole o si modificano le dimensioni dei caratteri. I rientri del testo si possono impostare tramite le proprietà del paragrafo (voce Paragrafo nel menu Formato), le parole si spostano sulla destra con le tabulazioni o allineando sulla destra l’intero paragrafo, le colonne di parole si realizzano con le tabelle o le tabulazioni.

3. Non è buona norma utilizzare molte tabulazioni consecutive. Se si deve incolonnare del testo a un punto determinato, è meglio impostare una tabulazione personalizzata (cliccando con il mouse sul righello all’altezza corrispondente, o facendo doppio clic sul foglio nel punto in cui si intende scrivere) e utilizzare una sola tabulazione. In questo modo anche ritoccando in seguito l’intera struttura si evitano problemi di sfasamento delle colonne.

4. Uno degli errori più comuni è cercare di cambiare pagina premendo a ripetizione il tasto Invio. Tale soluzione ha però davvero molti inconvenienti: ad esempio con l’aggiunta o l’eliminazione di qualche riga si possono spostare in blocco tutte le pagine successive, per non parlare di quello che può provocare il cambio di dimensione dei caratteri del documento. Word dispone di due utilissimi comandi, uno per andare a “pagina nuova” e l’altro per passare alla colonna successiva: il primo si richiama con la combinazione di tasti Ctrl-Invio, il secondo con Ctrl-Maiusc-Invio (oppure si possono utilizzare le apposite voci dal menu Inserisci).

5. Per chi è proprio alle prime armi, ricordiamo inoltre qualche breve indicazione sull’uso della punteggiatura:

  • virgole, punti, due punti e via dicendo vanno scritti senza spazi a sinistra e con uno spazio a destra.
  • L’apostrofo non vuole di regola spazi né a destra né a sinistra.
  • Virgolette e parentesi vogliono spazi solo “all’esterno”: cioè, dopo l’apertura di una parentesi non va uno spazio, né prima della sua chiusura.
  • Vanno spazi invece prima della parentesi aperta e dopo la parentesi chiusa (a meno che subito dopo la parentesi ci sia un ségno di punteggiatura). Word trasforma tra l’altro le virgolette standard in vir­golette arrotondate, e se si sbaglia la disposizione degli spazi il programma fa inevitabilmente confusione.

Testi non riciclabili
  • Rileggete attentamente il testo cercando di eliminare il più possibile - ridondanze, aggettivi e avverbi di troppo -: ogni parola deve avere una sua funzione.
  • Dividete il testo in paragrafi indipendenti l'uno dall'altro, ognuno non più lungo di una schermata. Quindi eliminate tutte le parole di transizione da un paragrafo e l'altro: via i “d'altra parte”, “di conseguenza”, “eppure” all'inizio dei paragrafi.
  • Titolate ogni paragrafo condensando nel titolo il contenuto del paragrafo stesso.
  • Individuate alcune parole chiave all'interno del paragrafo: poche, ma utili a cogliere gli elementi essenziali già al primo sguardo. Evidenziatele in grassetto o con un diverso colore.
  • Controllate la sintassi e cercate di semplificarla. In particolare, occhio ai troppi incisi e ai periodi troppo lunghi.
  • Adottate un tono più diretto e colloquiale. Se vi è possibile, passate dalla terza alla prima persona. Singolare o plurale non importa, ma rivolgetevi direttamente al lettore.
  • Arricchite il testo con link di approfondimento.
  • All'inizio della pagina, mettete un indice con i titoli dei paragrafi e un link diretto a ogni paragrafo.

L’arte del cyberscrittore
  • Focalizzate bene il messaggio e non divagate (dimmi tutto, subito, in due righe).
  • Siate brevi e concisi. Scrivere di getto e senza limitazioni aiuta a superare il blocco della pagina bianca, ma in fase di revisione accorciate i periodi, mettete i verbi alla forma attiva e togliete tutte le parole inutili.
  • Non affannatevi a cercare sinonimi a tutti i costi. I veri sinonimi non esistono: c'è sempre uno scarto tra un sinonimo e l'altro e, di sinonimo in sinonimo, c'è il rischio di allontanarsi dal vero significato delle parole. Preferite la precisione alla varietà e usate i sinonimi solo quando la ripetizione vi dà veramente fastidio.
  • Anche l'occhio ha la sua parte: evitate i testi lunghi e monotoni e date varietà visiva alla pagina. Usate titoli, sottotitoli, paragrafi e liste il più possibile. Spezzare il testo aiuta la lettura, specialmente per chi è ormai abituato a leggere sullo schermo.
  • Le liste sono utilissime, ma attenzione: dopo i numeri e gli elenchi puntati, la struttura delle frasi deve essere sempre parallela e coerente e tutte devono iniziare nello stesso modo. E’ proprio il parallelismo ad aiutarci nella lettura.
  • Non negate per fare un'affermazione positiva (Per esempio, non “Non è detto che il crollo delle borse asiatiche non abbia conseguenze anche sulla nostra economia”, ma “Il crollo delle borse asiatiche avrà probabilmente conseguenze sulla nostra economia”). Nello stesso modo, cercate di formulare frasi positive. Esponetevi quando affermate qualcosa. Non usate ambiguità, né fate passi indietro.
  • Osservate sempre la “legge della vicinanza” : tenete insieme soggetto, verbo e complemento oggetto. Il nome e il suo aggettivo. La preposizione e il suo oggetto. Non allontanateli con inutili incisi, obbligando il lettore a fare su e giù per rimettere insieme la frase.
  • Non contraete le parole. Danno un'idea di sciatteria e l'impressione che non si sia voluto perdere tempo. Questo vale soprattutto per l'orribile ecc. o, peggio ancora, etc.
  • Usate le parole straniere solo quando servono.
  • Evitate le parole e le espressioni che diluiscono la forza del testo e del contenuto: una specie di, una sorta di, un po’, forse, in qualche modo, probabilmente, piuttosto.
  • Evitate le relative a grappolo. Non dovrebbero esserci mai due “che” o “quale” nello stesso periodo. Mettete un bel punto e ricominciate una nuova frase.
  • Siate parsimoniosi con gli aggettivi (moderno, innovativo, all’avanguardia, avanzato, non dicono veramente più niente a nessuno).
  • Attenzione agli avverbi. Troppo spesso diluiscono il significato del verbo e gli impediscono di sprigionare tutta la sua forza. “Gli avverbi, come la forma passiva, devono essere un’invenzione dello scrittore timido. Con gli avverbi lo scrittore ci  dice che ha paura di non essere abbastanza chiaro.” (S. King).
  • Quando si scrive per il web, il design è parte integrante del processo della scrittura. Testo e grafica vanno sempre concepiti insieme. Come afferma il pubblicitario francese Séguéla “la lingua cyber agisce tramite l'interpenetrazione delle immagini: le immagini fanno l'amore con le parole come in una fusione totale del linguaggio”.
  • Imparate a riconoscere il potere dei caratteri. I caratteri che vanno bene per la stampa, non sono altrettanto efficaci nel web. Per il monitor scegliete caratteri senza grazie: Arial, Verdana o Georgia possibilmente di corpo dodici.
  • Enfatizzate il testo con il grassetto o con il colore. Non usate il MAIUSCOLO (spezza l’armonia del testo ed è un po’ troppo gridato, quasi sguaiato) né la sottolineatura (verrebbe confuso con un link).
  • Studiate l’alchimia dei colori. Non andate a caso, né affidatevi solo al vostro gusto. Studiate le valenze emotive e psicologiche dei colori. Adattateli al contesto ed agli interlocutori. Certi situazioni comunicative prediligono i colori puri, altri i colori caldi o freddi, altri ancora… Il testo più leggibile è sempre quello che dispone caratteri neri su sfondo bianco. Il testo chiaro su sfondo scuro, del resto, risulta talvolta più suggestivo.
  • Imparate a usare l’ipertesto e a sfruttarne tutte le potenzialità. Sul web il testo acquista una nuova dimensione: cresce e si espande in profondità invece che in lunghezza. Scegliete accuratamente le parole e le frasi da usare come link. Date a queste porte dei nomi semplici e brevi, ma che facciano immaginare e capire al lettore cosa troverà oltre.
  • Perseguite uno stile asciutto, personale e diretto. Uno stile quotidiano, vicino al dialogo e alla conversazione, che dice “io” e “noi” e che si rivolge direttamente all'interlocutore, spesso dandogli del tu.
  • Siate versatili. Scrivere per Internet saper scrivere non basta. Se il Web è multimediale, anche noi scrittori dobbiamo diventare multi-scrittori. A diventare bravi cyberscrittori ci aiuta anche la passione per la pittura, per il cinema, per la grafica, per la poesia, per le lingue straniere. E la disponibilità e la voglia di sconfinare, “sporcandosi” un po’ le mani con l'html, con le gif e con i colori. Su Internet per gli scrittori puri non c'è posto.
  • Difendete il senso etico. Il mondo on-line per certi versi è ancora un Far West: pieno di opportunità, ma anche privo di regole. Scrivere senza documentarsi, non citare le fonti, copiare testi altrui sono attività profondamente disoneste.
  • Mi fermo, anche se la raccolta di perle può continuare, ma se vuoi continuare a collezionarne, c’è sempre la miniera di Luisa Carrada in http://www.mestierediscivere.com
  • Va da sé, naturalmente, che queste pillole di saggezza non vanno prese come assiomi. Se le applicassimo ciecamente alle nostre performances finiremmo tutti con il partorire testi simili, e freddi, e misurati, e poco seducenti, e quindi poco efficaci. Darsi una disciplina è salutare e certamente l’etilismo creativo nel campo della informazione non paga (quasi mai). Ma il bravo web writer deve ricavarsi la sua libertà pur nelle costrizioni del mezzo e della situazione. Si può essere creativi anche nella brevità (chiedere ai poeti o ai pubblicitari). Si può sedurre il lettore anche solo sposando due parole che si erano giurate perenne ritrosia. Si può essere convincenti anche solo disponendo testo e immagini, parole e colori, con armonia. Per questi il web writer non può essere solo un tecnico, ma anche un artista. Non può frequentare solo i manuali dell’HTML, ma anche i calligrammi di Apollinaire, i quadri di Boccioni, i poemi di Martinetti, le sinfonie cromatiche di Klee…

Ci vuole disciplina, ma anche, personalità, creatività, stile. Una parola, questa, che mi sollecita l’ultima citazione del capitolo. È il bel libro di uno dei più attenti osservatori di Internet, Franco Carlini.

6. Per tenere sotto controllo quello che c’è in un documento e a volte anche per capire qualche comportamento apparentemente inspiegabile di Word è fondamentale attivare la visualizzazione dei caratteri non stampabili. In questo modo i ritorni a capo, le tabulazioni, gli spazi e via dicendo sono mostrati sotto forma di simboli speciali, e possono essere trattati alla stregua di normali caratteri (cioè copiati, incollati o cancellati). I simboli vengono stampati solo a video, non su carta, e diciamo subito che all’inizio possono risultare un po’ fastidiosi. Per attivare e disattivare la loro visualizzazione, bisogna cliccare sul pulsante raffigurante una Pi greca, nella barra degli strumenti Standard.

7. A volte è difficile disporre con precisione il testo sulla pagina. Pur non essendo un programma di Desktop Publishing, Word permette di inserire caselle posizionabili a piacere sul foglio, al cui interno possono trovare posto testi e oggetti di qualunque genere. Il comando si chiama Casella di testo nel menu Inserisci. Un mezzo meno raffinato (e meno preciso) ma comunque molto veloce per scrivere in un punto desiderato è fare doppio clic con il mouse sul punto della pagina in cui si intende andare a scrivere.

8. Per quanto riguarda l’uso dei font, bisogna ricordare di agire con moderazione. Quando sul Pc sono installati parecchi font True Type, le potenzialità grafiche di un programma come Word sono quasi infinite: per non appesantire i documenti è però necessario resistere alle tentazioni e creare documenti dall’aspetto coerente, in cui, non si utilizzano decine di tipi di caratteri diversi e in cui tutti i paragrafi allo stesso livello condividono la medesima formattazione. Anche se i testi scritti in questo modo possono sembrare meno “creativi”, risultano senza dubbio più chiari e leggibili.

9. Il medesimo consiglio vale per l’uso di WordArt: i titoli creati con questo accessorio sono spesso molto gradevoli (anche se a volta su carta non rendono bene come sul monitor), ma se sono troppi e soprattutto se hanno uno stile completamente diverso, ad esempio come tipo di carattere, rispetto al testo o ai titoli normali, finiscono con l’appesantire il documento.

10. Se però dovete preparare un testo per il web (da consegnare al webmaster o a chi comunque deve trasformarlo in HTML) seguite scrupolosamente solo i primi 5 comandamenti e, per il resto, evitate frecce, freccettine, tabelle, tabelline, wordart, nuvolette, diagrammi di flusso artigianali, eccetera. Insomma: predisponete un testo corretto, lineare e privo di formattazioni strane ed imprevedibili.

Dopo questo minisussidiario del diligente digitatore, veniamo a consigli più mirati per la scrittura finalizzata alla pubblicazione on-line.

Ogni situazione e ogni strumento ha un suo linguaggio. Scrivere un discorso per una candidatura politica è diverso da scrivere una lettera d’amore. Scrivere il verbale del Collegio Docenti è diverso dallo scrivere un tema in classe. Scrivere un testo per la radio è diverso che scrivere lo stesso testo per un servizio televisivo accompagnato da immagini. Così, non si possono fare una pagina o un sito web prendendo testi pensati e scritti per la carta e salvandoli in html.

Anche il web rivendica un suo linguaggio. Ma nel caso della scrittura on-line è tutto molto più complicato, perché Internet è un media nuovo, “si evolve in continuazione e non si fa in tempo ad elaborare non tanto delle regole quanto delle idee, che queste sono già superate. Solo quattro o cinque anni fa, le pagine erano lunghi testi su fondo grigio mentre oggi ci assalgono con la forza e i colori di uno spot… Eppure imparare a scrivere per il web è particolarmente importante e urgente. Perché, passata l'euforia per la novità del mezzo, su Internet oggi si cercano soprattutto i contenuti. E poi perché, contrariamente all'editoria tradizionale, riservata comunque a pochi, su Internet possiamo scrivere e pubblicare tutti. Senza strettoie, senza ostacoli e persino senza soldi.” (www.mestierediscivere.com).

Ogni testo per Internet dovrebbe essere scritto appositamente, tenendo conto di tutte le particolarità della comunicazione in rete: le definizioni del monitor, le abitudini dei cybernauti, la stretta relazione tra parole e immagini, la possibilità di aggiungere link di approfondimento, eccetera.

Eppure anche nel mondo della scuola capita tutti i giorni di dover trasferire sulle pagine web testi concepiti per la carta stampata: il P.O.F., le linee principali di un indirizzo di studi, la relazione su un seminario, la brochure dell’ultima mostra, il réportage sulla gita, eccetera.

Se proprio vogliamo riciclare il testo cartaceo che già c’è costato tanta fatica, usiamo qualche accorgimento (è sempre www.mestierediscivere.com, il nostro consigliere di riferimento):

Vedo che ci state prendendo gusto: vediamo allora di distillare dai nostri maestri (L. Carrada, A. Gahran – citata sempre nel sito www.mestierediscivere.com -, A. Anichini, J. Nielsen) altre perle di saggezza che ci aiutino ad affinare l’arte della scrittura digitale.

Lo stile del web
Carlini F., Lo stile del web. Parole e immagini nella comunicazione di rete, Einaudi, 1999. È una lettura piacevole, da amaca e frizzantino, in riva al mare. Se alcune analisi di Carlini paiono già superate (negli ultimi tre anni Internet è radicalmente cambiato), molte sue altre osservazioni sono ancora interessanti e suggestive.

Post pubblicato in precedenza nel collegamento http://tmblr.co/ZDvYgg2Ai2b4P